In passato, l'infertilità era ritenuta un problema femminile. Oggi, è stato dimostrato che il 40% delle sterilità di coppia è dovuta a un problema maschile (nel 40% è femminile e nel restante 10% è di entrambi). Le quattro aree critiche necessarie per fare un bambino sono infatti: ovociti, sperma, tube di Falloppio e l'utero.
Prima di iniziare con i test, il ginecologo e l'urologo-andrologo sottopongono la coppia a una dettagliata anamnesi.
Il primo test che dovrebbe essere fatto al partner maschile è
un esame dello sperma. Nel campione di seme vengono valutati alcuni parametri come: il volume del liquido seminale, la viscosità, il pH, la presenza di fruttosio.
Altro test importante è quello visivo che valuta, in particolare la
motilità degli spermatozoi, la loro capacità di muoversi classificata in quattro gradi da A a D dall'Oms. Solo gli spermatozoi che si muovono veloci in avanti sono in grado di arrivare fino all'uovo e fecondarlo.
Degli spermatozoi vengono valutate inoltre la morfologia, l'agglutinazione, la presenza di globuli bianchi nello sperma, ma anche di batteri e protozoi (indicatori di una infezione). Poi c'è il test di capacitazione, ma solo in ulteriori stadi (se si parla di procreazione assistita) che consente di eliminare dal liquido seminale tutte le impurità e tutti gli spermatozoi anormali e poco mobili, selezionando solo quelli morfologicamente normali e dotati di maggiore vitalità.
Un esame seminale normale di solito non ha bisogno di essere ripetuto.
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