La
fecondazione eterologa pare sia partita in alcune regioni dopo che si sono riunite e hanno convenuto di muoversi seguendo le linee guida improntate dal Ministero della Salute ma non ancora approvate in Senato. La
Conferenza delle Regioni ha infatti approvato all'unanimità le linee guida sulla fecondazione eterologa.
Tutte le strutture autorizzate a interventi di procreazione omologa sono abilitate così per l’eterologa. Tuttavia resta sfumato il fronte dei costi; una volta deciso che tutti gli interventi di procreazione medicalmente assistita andranno inserititi nei Livelli essenziali di assistenza, da rivedere entro dicembre, occorre stabilire la copertura finanziaria. Il pagamento di un
ticket, per ora, si aggira comunque tra i 500 e i 600 euro.
A questo proposito è intervenuto il
governatore del Veneto, Luca Zaia: "
La nostra proposta è quella di avere dei costi popolari, accessibili a tutti, in maniera tale che la fecondazione eterologa non diventi una cosa esclusiva, solo per chi può permettersela".
Dall'altra parte, il
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ammira la scelta dei governatori di regolamentare la materia con un provvedimento-tampone che attuasse la sentenza 162/2014 con cui la Consulta ha bocciato il divieto di eterologa fissato dalla legge 40 del 2014, tuttavia ripete che la risposta definitiva al problema dovrà tradursi in legge, da garantire inoltre una copertura finanziaria a lungo tempo.
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