La scuola in arrivo per gli studenti italiani si divide tra tradizione e novità: inglese, geografia, storia dell’arte, musica, ma anche programmazione informatica fin dalle elementari e connessioni internet super veloci. Alcuni progetti annunciati nei mesi scorsi, sono pronti a diventare realtà da settembre, molti altri sono ancora sospesi per la scuola che verrà.
Il
premier Matteo Renzi, prima di ferragosto, dopo un incontro con il
ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, aveva già annunciato:
"Inizieremo con un percorso di radicale riflessione sulla scuola, con particolare attenzione alla scuola media, all’autonomia e al rapporto formazione/lavoro". A partire dal nuovo
sistema di valutazione nazionale delle scuole, approvato nella primavera del 2013, ma solo a settembre entrerà in vigore. Con l’avvio ufficiale, ogni istituto avrà una vera e propria scheda, utile a delinearne caratteristiche, punti forti e deboli: una specie di "carta di identità". E sempre l’Istituto di valutazione (
Invalsi) sarà protagonista della rivoluzione delle scuole medie: l’obiettivo, su cui sta lavorando un pool di matematici e linguisti, è arrivare a definire quali sono le competenze imprescindibili dei ragazzi alla fine della terza classe della scuola secondaria di primo grado.
Si parla anche di "
scuola aperta il pomeriggio", dove oltre alle lezioni, si faranno compiti, sport, musica, attività ricreative.
In tema di
tecnologia ci saranno meno tablet e lavagne multimediali interattive (Lim) ma più reti. Il governo sta facendo un passo indietro nell'acquisto di questi strumenti che rischiano di diventare obsoleti in pochi anni, non sono previsti più stanziamenti. Tuttavia si investe sulla
connessione internet veloce. Sono 973 le scuole che hanno partecipato al bando per attivare una rete wireless, per un totale di quasi quattro milioni di euro in due anni tra il 2013 e 2014. Gli investimenti proseguiranno in questa direzione. Ma anche sul fronte della formazione, fin dalle più tenere fasce d’età: da settembre sarà sperimentato nelle scuole il
coding, ovvero una piattaforma sul modello americano di code.org, usato negli Stati Uniti da oltre venti milioni di ragazzi e sponsorizzato anche da Barack Obama, per l’insegnamento dei primi rudimenti di programmazione informatica.
E al grido di #Scuolebelle, #Scuolesicure, #Scuolenuove (gli hashtag lanciati da Renzi per pubblicizzare il piano da oltre un miliardo di euro per la ristrutturazione degli edifici scolastici) i nostri istituti dovrebbero apparire meno fatiscenti, più sicuri e più nuovi.
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