Api, vespe e calabroni sono le più comuni specie di insetti dotate di pungiglioni per ferirci a fior di pelle e di veleno in grado di penetrare sotto cute.
Sintomi. La zona punta diventa rossa, si gonfia e brucia. Se la persona è allergica al veleno può insorgere uno stato di shock così serio da richiedere l'immediato ricovero in ospedale.
Cosa fare. Con le comuni pinzette, cercate di estrarre il pungiglione, afferrandolo là dove emerge dalla pelle. Stendete un velo sottile di crema antistaminica facendola assorbire con un massaggio. Altrimenti, sulla zona che è stata punta, mettete ghiaccio o bicarbonato di sodio, o fate tamponature di acqua e ammoniaca. Dopo un paio di ore comincia a notarsi una riduzione del rossore e del gonfiore attorno alla puntura. Se questo non accadesse, rivolgetevi a un medico. Ma ricordate su cento persone punte da api o vespe, cinque manifestano reazioni allergiche in grado di trasformare la piccola dose di veleno iniettata in un'arma mortale.
Se subito dopo la puntura notate, in varie parti del copro, chiazze rosse e gonfiori, e la persona inizia a sudare, diventa pallida e respira male, portatela in fretta al più vicino pronto soccorso.
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