- Malattie croniche o debilitanti. E' il caso, per esempio, di disturbi cardiaci o renali gravi, di diabete scompensato.
- Malattie infettive gravi. Tifo, tubercolosi, epatite B in atto, Aids, sono tutte infezioni che mettono a rischio la salute del bambino.
- Malformazioni gravi al capezzolo.
- Disturbi della vista. Una miopia di grado elevato con patologie alla retina può controindicare l'allattamento. L'ultima parola però spetta all'oculista dopo aver controllato il fondo dell'occhio.
- Malformazioni al labbro o al palato. Solo se sono gravi impediscono una corretta suzione. Il latte materno potrà in tal caso essere spremuto e somministrato con apposite tettarelle.
- Grave immaturità. Le controindicazioni sono rappresentate dal peso molto basso alla nascita che spesso costringe a somministrare il latte materno spremuto attraverso un sondino per l'incapacità del piccolo a succhiare. In questi casi il latte materno, per le sue proprietà antiinfettive, è ancor più prezioso per il piccolo.
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