Ogni bambino è in grado, sin dai primi istanti di vita, di interagire col mondo che adesso lo accoglie. E lo fa in modo concreto, fisico, attraverso le sensazioni che ricorda, gli stimoli nuovi che riceve. Capacità incredibili che nessuno, fino a pochi anni fa, sospettava e che ora i neonatologi notano costantemente. In pochi istanti tutto si rivoluziona e per sopravvivere a un cambiamento così repentino occorre reagire d'impulso, ma in modo perfetto. Un neonato, infatti, non ha tempo per "imparare" a respirare, a succhiare: deve farlo subito e bene. La natura lo sa ed è per questo che gli ha fornito delle risposte istintive. La prima e più straordinaria viene annunciata dal pianto impetuoso e acuto: è la respirazione. Con i primi vagiti, l'aria penetra nei polmoni, li espande, fa sollevare la gabbia toracica. Nel frattempo il sangue precipita nei capillari che irrorano gli alveoli polmonari alla ricerca dell'ossigeno che sta per arrivare: la circolazione cuore-polmoni si è innescata. Adesso tutto il sangue in circolo deve ossigenarsi e per farlo il cuore batte a una velocità che non avrà mai più: ben 160-180 battiti al minuto. Una frequenza che per un adulto sarebbe allarmante ma che per un neonato è indispensabile per la sua sopravvivenza.
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