Attraverso il rugby si insegna ai bambini il vero senso dello sport, così dicono gli allenatori di minirugby. Fair play, correttezza e rispetto sono correlati a questo sport.
I bambini non devono pensare che dall’altra parte si trova l’avversario, ma il compagno di gioco. E poi c'è il bello del "terzo tempo", che è lo spirito di questa disciplina, in cui i giocatori delle due squadre vanno a mangiare e a festeggiare insieme.
Primo obiettivo è lo sviluppo psicofisico del bambino; possono giocare tutti, bimbi e bimbe, divertendosi e stando insieme. Proprio perché è una pratica sportiva legata al contatto, il rugby richiede un grande rispetto. Importante non è vincere ma giocare e comportarci in campo correttamente. Fortunatamente anche i genitori dei bambini cha praticano rugby, all’inizio non capiscono questo sport e quando iniziano a capirlo entrano anche loro nello spirito del fair play.
Addirittura, da piccoli, non essendo praticato in tanti, capita che una squadra non abbia abbastanza giocatori e quindi gli “avversari” prestano qualche giocatore tanto per fare la partita.
Con il rugby il piccolo riflette sulle regole, sulla sconfitta, sui valori della gara, dell’amicizia, della solidarietà della lealtà, accrescendo la fiducia in sé e negli altri.
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