- Non urlate né minacciate. Di fronte alla vostra rabbia il piccolo avrà paura, ma gli passerà presto e probabilmente non la ricorderà neanche.
- Mostratevi ferme e sicure. Il vostro atteggiamento lo convincerà che avete ragione.
- Non contraddicetevi. Non lasciate passare oggi la stessa marachella che vi ha fatto arrabbiare ieri. Se non date divieti e limiti precisi vostro figlio non saprà orientarsi né, tantomeno, rispettarli.
- Spiegategli con calma e decisione per quale motivo quello che ha fatto è sbagliato. Se ha rotto un giocattolo a un amichetto ditegli che ha fatto male perché bisogna rispettare le cose degli altri, se vi è scappato per strada spiegategli che poteva essere investito da una macchina. L'importanza è che capisca perché lo rimproverate, non avrebbe senso dire soltanto "perché sei stato cattivo". Non c'è guaio che vostro figlio possa fare da giustificare le percosse o i castighi paurosi (metterlo in una stanza buia): queste reazioni violente non solo non educano, ma creano paure e risentimenti che spesso sono all'origine di comportamenti aggressivi.
Hai trovato interessante l’articolo “Rimproveri o punizioni?”?
Nelle diverse sezioni del portale, puoi trovare approfondimenti, curiosità ma soprattutto consigli utili per vivere al meglio il periodo della gravidanza e crescere serenamente il tuo bambino.
Gravidanza, parto, cura e benessere di mamma e bambino e molto altro ancora: come fatto per la categoria 13-36 Mesi seleziona quella di tuo interesse e non perdere gli articoli scelti per te, scoprili subito.
Buona lettura!
Provenienza della fotografia shutterstock
Le fotografie appartengono ai rispettivi proprietari. Mamme 2.0 la guida per le mamme tra figli, lavoro e tecnologia non rivendica alcuna paternità e proprietà ad esclusione di dove esplicitata.
Vi invitiamo a contattarci per richiederne la rimozione qualora autori.