L'abitudine di mangiarsi le unghie (onicofagia) è molto diffusa tra i bambini e gli adolescenti e tende a comparire intorno ai 6 anni per raggiungere un picco trai 10 e i 18 anni, persistendo talora anche in età adulta e finendo per condizionare in modo più o meno rilevante la vita di chi ne soffre.
Rientra tra i cosidetti comportamenti compulsivi, che comprendono anche altri tic piuttosto comuni durante l'infanzia come il bruxismo (il vizio di digrignare i denti soprattutto durante il sonno) e la tricotillomania (la tendenza ad arricciarsi e strapparsi i capelli).
Il più delle volte la sua comparsa si associa a uno stato d'ansia vissuto dal bambino in relazione a un evento o un cambiamento dall'effetto destabilizzante come la nascita di un fratellino, l'inizio della scuola, una situazione conflittuale interna al nucleo familiare, tutte condizioni che tendono a generare in lui sentimenti negativi quali senso di inadeguatezza, timore di non essere amato a sufficienza, gelosia e aggressività repressa. Il bambino che adotta questo comportamento tende in seguito a riproporlo in modo automatico ogni volta che si trova a vivere una situazione di tensione, indipendentemente dal reale bisogno-disagio che l'ha scatenato la prima volta.
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