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morbillo, malattia "tipica" dell'infanzia negli anni passati, torna a far parlare di sé e spaventare. L'allarme è lanciato ovviamente dagli esperti che non la definiscono più una malattia dei bambini perché ormai colpisce anche gli adulti. La prima a parlarne è Lucia Pastore Celentano, dell’European Center for disease prevention and control, nel suo intervento alla conferenza “The state of health of Vaccination in the Ue” a Roma.
Quest'anno sono stati registrati in Italia già 1.517 casi, risultando il Paese con la più alta incidenza in Europa, anche se i casi sono scesi rispetto ai 5mila del 2008. La vaccinazione contro il morbillo non è tra quelle obbligatorie. In Italia, il maggior numero dei casi si verifica tra i trentenni. Lucia Pastore avverte: "C’è un percezione errata della malattia, si pensa che non sia pericolosa e così molti genitori non vaccinano i figli sotto i 2 anni, nonostante alcune complicanze siano molto rischiose (come encefalite e polmonite) e si verifichino uno, due decessi ogni mille malati proprio per tali complicanze".
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