Dalla solidarietà e la passione per le stampanti in 3D, ma anche per i personaggi dei fumetti, è nata una
nuova generazione di protesi per bambini, un mix di tecnologia e meraviglia tipica infantile.
A proporre le protesi, che trasformano i bambini in supereroi, è
Albert Chi, esperto di chirurgia e traumatologia presso il Johns Hopkins Hospital di Baltimora e ricercatore. Il professore ha fatto partecipe della sua iniziativa il team di professionisti volontari
E-nabling The Future, che riunisce creativi, ingegneri, terapisti e appassionati di design, intenti a sviluppare protesi economicamente accessibili per tutte le famiglie.
Da questa collaborazione nasce la produzione di una serie di arti ispirati ai supereroi più famosi come Iron Man o Wolverine, protesi illuminate e che si ispirano alla fantascienza. Il loro costo si aggira sui 50 dollari e il loro risultato è dovuto in massima parte al progresso della stampa tridimensionale.
Il primo, tra i piccoli pazienti a beneficiare di questi prototipi, è stato un bambino di tre anni del Maui di tre anni, nato con la
Amniotic band syndrome (ABS) e quindi con l’assenza di tutte e cinque le dita della mano destra. Ora ha una protesi, a costo zero, che consiste in una mano bionica con la quale può afferrare alcuni oggetti.
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