La nascita di un figlio è un evento straordinario dal punto di vista psicologico e un grande "terremoto" fisico. Nel corpo, per 9 mesi, sono avvenute profonde trasformazioni, alcuni organi hanno modificato la loro funzione e le loro dimensioni e ora hanno bisogno di tempo per ritrovare l'equilibrio e tornare alla normalità. Nel frattempo altri ormoni e altri organi devono darsi da fare per produrre il nutrimento necessario al vostro "cucciolo". Tutto questo è un processo del tutto normale e "collaudato" da millenni. Soprattutto se il parto è stato naturale, se non ci sono state complicazioni e siete in buona salute non c'è alcuna ragione di preoccuparsi: in poco tempo tutto tornerà nella norma. Questa fase di assestamento, che consente all'organismo di "riprendersi", si chiama puerperio e dura circa 6-8 settimane.
L'
utero è l'organo più provato dall' "avventura" appena conclusa. Per 9 mesi si è lentamente dilatato fino a raggiungere il peso di 1 chilo e dimensioni di 30-40 volte superiore alla norma, indispensabili per accogliere un bimbo di circa 3 chili. Dalle prime ore successive al parto, l'utero comincia a restringersi (circa 1 centimetro al giorno) e, per tornare alle dimensioni originarie, ha bisogno di 3-4 settimane. Le contrazioni (i cosidetti "morsi uterini") che si fanno sentire in questo periodo sono proprio il risultato del ridimensionamento delle fibre muscolari.
Nelle donne che hanno già avuto figli le
contrazioni spesso possono risultare più dolorose: la causa è la minore elasticità dell'utero che, dilatandosi e restringendosi, ha perso tono. In questi casi, il ginecologo può prescrivere dei farmaci che favoriscano le contrazioni e quindi il ritorno alla normalità dell'organo. Se comunque i crampi fossero troppo dolorosi possono essere consigliati degli antidolorifici. Anche i vasi sanguigni, che durante la gestazione avevano seguito la crescita dell'utero, in questa fase devono tornare alle dimensioni normali.
Altro segno del ritorno alla normalità sono le
lochiazioni, perdite ematiche che durano circa 10-20 giorni: servono all'utero per eliminare i tessuti che erano stati a contatto con la placenta e per ricostruire il rivestimento interno che darà origine al nuovo ciclo mestruale. Il capoparto è la prima mestruazione successiva al parto; se allattate al seno si presenterà con una cadenza molto variabile, se invece non allattate comparirà dopo circa 2 mesi (ma i tempi di ripresa della funzionalità ovarica sono molto diversi da donna a donna). Non preoccupatevi se i cicli successivi posso sembrare irregolari per alcuni mesi: dipende dalla nuova funzionalità ovarica. Talvolta la grande rivoluzione ormonale provocata dalla gravidanza regolarizza il ciclo a molte donne che prima avevano mestruazioni irregolari o dolorose.
La
vagina è abbastanza elastica da tornare alle dimensioni normali in tempi brevissimi. Come "ricordo" indelebile del parto restano delle piccole cicatrici, "escrescenze" carnose all'ingresso della vagina, e naturalmente scompare ogni traccia dell'imene.
Lo stress del parto può aver indebolito la vescica e il canale urinario, creando qualche fastidio (anche perché nei primi giorni di puerperio l'organismo ha bisogno di eliminare spesso, attraverso l'urina, i sali minerali e liquidi in eccesso). Di solito tutto torna nella norma in pochi giorni. Se il disturbo continua meglio parlarne al medico. Un po' più complicato è invece ripristinare la corretta funzionalità intestinale. Dopo il parto, l'organo deve ritrovare il suo assetto nella cavità addominale e recuperare tono. Inoltre molto spesso lo sforzo di spingere compiuto durante l'ultima fase del parto può aver provocato piccole emorroidi. Per riattivare l'intestino pigro possono aiutare una dieta adatta, ricca di fibre e acqua, ed eventualmente un blando lassativo a base di lattulosio.
Ora che non ci sono più feto e placenta, il bisogno di sangue è minore. Il cuore a questo punto può "rilassarsi" e diminuire la frequenza delle pulsazioni. Soltanto in certe situazioni (camminando o sollevando pesi) capiterà di sentire un piccolo affanno: non è niente di preoccupante, scomparirà in pochi giorni, quando il sistema circolatorio avrà ritrovato il vecchio equilibrio.
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