Ci sono delle
filastrocche legate a momenti precisi della giornata del
bambino di tre o quattro anni di età, perché scandiscono l'ora della pappa, del sonno e delle "pulizie" del corpo.
Le filastrocche hanno sui bambini sempre un potere incantatore, perché le ascoltano con molta attenzione. Per la gioia di mamma e papà, a volte bastano due frasi in rima per far andare a letto volentieri i piccoli o svolgere azioni quotidiane come lavarsi le mani.
Ai piccoli generalmente piacciono le filastrocche perché sono scandite da un ritmo molto marcato, che vogliono riascoltare più volte. E guai a cambiare parola o ordine nella frase, i bambini se ne accorgono e protestano facendo svanire così il potere incantatore della storiella.
A far sorridere e divertire il bambino, dicono i linguistici esperti, è proprio la combinazione bizzarra delle lettere, assonanze e gli strani accostamenti di parole. Nel recitare le filastrocche è dunque importante che i genitori assumano espressioni della faccia diverse a seconda del ritmo e delle parole pronuciate, come dei veri drammaturghi. In più devono accompagnare le parole in rima con gesti (come quella dell'"Occhio bello" per cui si mettono i piccoli a cavalcioni sulle ginocchia toccandogli una volta l'occhio, la bocca, ecc...) e intonazioni della voce importanti per far rimanere impresse le nuove paroline nella mente dei bambini.
Più le filastrocche sono strampalate e fantasiose, più il bambino sarà invogliato a compiere piccoli gesti come assaggiare una pietanza o essere accompagnato nel mondo dei sogni.
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