La
trombosi può interferire sul normale decorso della
gravidanza soprattutto se colpisce la
placenta, perché può causare aborti spontanei, senza dare a volta nessun segnale alla mamma in attesa, o parti prematuri.
Solitamente il buon esito di una gravidanza dipende dal funzionamento ottimale della placenta che deve trasportare nutrimento e ossigeno al feto. Nel caso di alterazioni genetiche della coagulazione può accadere che si manifestino dei trombi nei vasi che portano il sangue alla placenta compromettendo l’arrivo del sangue al feto. Molte di queste mutazioni genetiche del sangue possono provocare danni come trombosi placentare,
ritardo di crescita intrauterino,
morte fetale o
distacco di placenta. Tuttavia avvengono delle rarità, o miracoli perchi ci crede: ci sono gravidanze che vengono tranquillamente portate a termine nonostante si manifestino questi gravi problemi.
Gli esperti specificano che il periodo di maggiore rischio non è tanto la gravidanza, quanto il puerperio e cioè il
periodo post-gravidanza. In particolare durante le prime quattro settimane dopo il parto, il rischio di trombosi può essere dieci volte più elevato. Si parla di casi in numero limitato, all'incirca uno ogni 250 gravidanze.
Tuttavia non bisogna allarmare le donne in attesa. Se non presentano nessun fattore di rischio non devono assolutamente seguire nessun tipo di prevenzione. Valgono le stesse regole per tutte: cercare di condurre una vita sana, fare movimento, non fumare.
Il problema si pone per chi ha già avuto una trombosi in precedenza. In questi casi vengono somministrati farmaci antitrombotici e antiaggreganti come l’aspirina e gli anticoagulanti come le eparine a basso peso molecolare. Somministrando la giusta dose di questi farmaci, tenendo sotto controllo valori, come ad esempio il D-dimero e i frammenti 1+2 della protrombina e controllando costantemente la crescita del feto e la flussimetria, il rischio della madre e del bambino si riduce notevolmente.
Quindi se la gravidanza è patologica o se sono presenti problemi di trombosi in gravidanza è bene rivolgersi a centro specialistici, che uniscano competenze nel trattamento della coagulazione a quelle ostetrico-ginecologiche.
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