"Educare e informare. Far riscoprire il piacere di diventare soggetti attivi e non consumatori passivi fin dall’infanzia" è uno dei tanti messaggi importanti fuoriusciti dall'ultima edizione del
Salone del gusto e Terra madre, svoltisi a Torino dal 23 al 27 ottobre.
"Lasciamo ai bambini di scegliere dove mangiare! L’importante è insegnargli a comparare. E quale miglior modo se non affondando le manine nella terra e gustando la biodiversità valorizzata dalla gastronomia locale e tradizionale?" è quanto sostiene il fondatore di Slow Food,
Carlo Pretini, e insieme a lui
Alice Waters, vicepresidente di Slow Food e fondatrice del progetto Edible Schoolyard, e
Jamie Oliver, chef e attivista alimentare.
Tutto quindi parte da un orto, niente di più semplice, ma altamente educativo. Anche i bambini quindi possono godere della gioia provata nello sperimentare la coltivazione di un
orto a scuola, avendo la possibilità di diventare cittadini consapevoli. Slow Food sostiene che "insegnare e dare l’opportunità ai bambini di mangiare bene crea i cittadini del futuro, che terranno bene le nostre campagne, pagheranno i contadini, affolleranno meno gli ospedali".
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