Le statistiche riportano che in media una donna su otto sviluppa un disturbo tiroideo nel corso della vita e dal 5 all'8% dei casi questo avviene dopo una gravidanza.
Il medici illustrano che "
durante la gravidanza la tiroide è costretta ad aumentare di circa il 50% la produzione dell'ormone tiroideo dal momento che il feto, fino alla 12esima settimana, è privo di una sua tiroide ed è la mamma a dover supplire e trasferire, oltre allo iodio assunto con gli alimenti, la quota di ormone necessaria alla crescita e garantire lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Tutte le tappe dello sviluppo del sistema nervoso centrale, da quelle più precoci a quelle più tardive sono sotto il controllo degli ormoni tiroidei prima materni e poi materni e fetali".
Prima di iniziare una gravidanza consigliano di assumere iodio in quantità sufficiente e di verificare il buon funzionamento della tiroide per garantire al bambino un apporto di iodio e ormoni tiroidei sufficienti allo sviluppo del suo sistema nervoso e della sua intelligenza. Inoltre, l'uso del sale iodato, assunto fin dall'infanzia, costituisce la migliore prevenzione dello sviluppo dei noduli tiroidei.
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