- la nausea: nei primi tre mesi di gravidanza ne soffre la metà delle donne. È dovuta alla presenza nel sangue di alti livelli dell'ormone HCG e tende a diminuire quando i livelli si abbassano. Per ridurre questo sintomo, collegato a volte a conati di vomito, può essere utile rivedere i propri comportamenti alimentari come cercare di consumare pasti più piccoli e frequenti, evitando periodi di digiuno;
- la stitichezza: si intende l'emissione di feci dure, povere di acqua. È legata alla compressione meccanica sulle anse intestinali dell'utero gravidico e, in parte, alla riduzione dei movimenti intestinali causati dal rilassamento del tono muscolare indotto dal progesterone. Anche la stitichezza va affrontatata sul piano alimentare con una dieta ricca di fibre come verdure e alimenti integrali;
- le emorroidi: conseguenti alla stitichezza. Possono rimanere interne o fuoriuscire dall'ano causando prurito, bruciore, sanguinamento e qualche dolorino. In alcuni casi, diventano fastidiose dopo il parto e quindi è meglio contenerle prima, con sport e dieta alimentare;
- minzione frequente: la tendenza a urinare più spesso è dovuta al riassetto ormonale e alla pressione dell'utero sulla vescica al termine della gravidanza. È un disagio temporaneo in cui non bisogna certo diminuire la quantità di liquidi da bere;
- stanchezza e sonnolenza: sensazioni di affaticamento frequenti all'inizio della gravidanza, dovute ai cambiamenti ormonali. Per la maggior parte delle donne i primi mesi è il periodo delle lunghe dormite che passano, quasi, a insonnia negli ultimi mesi;
- gli svenimenti: sono conseguenti all'abbassamento della pressione arteriosa in gravidanza. Persino semplici cambiamenti di posizione possono provocare riduzione dell'afflusso di sangue al cervello. Perché il problema non aumenti è necessario non sovraccaricare la circolazione di piedi e gambe come non rimanere a lungo ferme in piedi, evitare tacchi alti o calzature strette e calde. Utile quindi fare passeggiate, tenere le gambe sollevate e dormire con il materasso rialzato nella parte inferiore;
- la scialorrea: è un eccesso di salivazione che a volte è così abbondante da deglutire in continuazione.
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